Durante uno dei suoi viaggi, nel 1940, si imbarca dal porto di Genova, portando con sé un quaderno, un comune diario come d’uso in quei tempi, con qualche pagina già occupata da disegni inspirati alla vita milanese. L'idea è di completarlo con le impressioni di quel nuovo viaggio, sensazioni trasmesse attraverso un segno grafico vivissimo che, senza utilizzare parole, restituisce il racconto di quell'esperienza.
Questo volume, rimasto finora inedito per scelta della Fondazione Lucio Fontana, è oggi realtà. Il diario come frammento di biografia, edizione anastatica in 150 esemplari numerati e fuori commercio, dono della Fondazione agli amici ed estimatori del lavoro del grande artista.