Per questo, nella sua opera, l’uomo ha cessato di possedere il privilegio di un’individualità, di una fisionomia riconducibile a una persona singola, per presentarsi col profilo assottigliato di un emblema anonimo costantemente affaccendato e in cammino, senza appartenere alla quantità, alla folla accalcata delle grandi metropoli, alla massa manipolabile degli utenti.
Così è destinato a raddoppiarsi, a proliferare, a dare origine a folte concatenazioni e sequenze, fino a comporre delle colonne umane formate da un gruppo di uomini sovrapposti gli uni sulle spalle degli altri. In scultura, la fusione nel bronzo rappresenta la scelta funzionale di una materia e di una tecnica metallurgica che consente la moltiplicazione del modello nei confronti dell’inclinazione del marmo verso l’unicità aristocratica.