In catalogo una dozzina di monoliti in pietra che replicano a misura reale quei pali in legno di rovere o di castagno alti tre metri e oltre che affiorano nella laguna di Venezia. Questi oggetti, denominati “bricole”, servono da segnali per la navigazione, creano dei corridoi e aiutano, nei giorni di poca visibilità e nella notte, a prendere la giusta direzione.
L’acqua che ha invaso tutta Venezia nell’autunno del 2019, è penetrata anche nel Padiglione Italiano dove si erano installate ancora le sculture di Viale, ora trasportate a Firenze sane e salve. Per l’esposizione in via della Scala, Viale ha ritenuto di dover mantenere l’idea originale. Le bricole sono allineate nella galleria di via della Scala, si ergono come totem, a guidare il visitatore nello spazio. Abbiamo l’impressione che l’acqua si sia ritirata, lasciando allo scoperto i pali di pietra. La materia appare mangiata nella parte che solitamente sta sul fondo dei canali, il colore del fusto è verdognolo, venature, fratture, incrinature restano a vista.